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Reddito energetico 2023: cos'è, come funziona e chi può richiederlo

di Alessandro Di Florio
Reddito energetico 2023: cos'è, come funziona e chi può richiederlo

Il reddito energetico è una misura introdotta di recente in Italia per contrastare la povertà energetica, ovvero la difficoltà di nuclei familiari o individui nel sostenere la spesa per i servizi dell'energia elettrica e del gas.

L'obiettivo del reddito energetico è quello di concedere alle famiglie economicamente svantaggiate o in condizioni di povertà l'accesso gratuito a impianti per la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, in modo da ridurre i costi delle bollette e garantire un risparmio immediato.

Cos'è il reddito energetico

Il reddito energetico consiste nell’installazione gratuita di un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili presso l’abitazione del beneficiario o in una struttura pubblica limitrofa.

L’impianto solitamente installato è un sistema fotovoltaico con accumulo tramite batterie, che permette l’utilizzo dell’energia prodotta sia istantaneamente che in un secondo momento. L’impianto diventa di proprietà del beneficiario, che può godere di energia elettrica autosufficiente e pulita per i propri consumi domestici.

I beneficiari del reddito energetico sono famiglie e soggetti svantaggiati individuati sulla base dell'ISEE, con priorità a coloro che vivono in condizioni di povertà energetica. Oltre all'installazione gratuita dell'impianto, è prevista anche l'assistenza nella gestione e manutenzione del sistema da parte dell'ente erogatore.

Come nasce il reddito energetico

L’idea del reddito energetico nasce dalla necessità di trovare soluzioni efficaci contro la povertà energetica, un problema sociale che coinvolge tutta Europa e che riguarda l'impossibilità di accedere ai servizi energetici di base a prezzi sostenibili.

Questo fenomeno è strettamente collegato con la povertà economica e l’emarginazione sociale. Le famiglie che versano in condizioni di povertà energetica spesso devono scegliere se utilizzare il denaro disponibile per acquistare cibo e beni di prima necessità o pagare le bollette.

Il reddito energetico rappresenta uno strumento innovativo di contrasto alla povertà energetica, poiché agisce alla radice del problema, svincolando gli utenti vulnerabili dalla dipendenza dai servizi a pagamento.

La misura è stata introdotta per la prima volta in Europa dalla città di Barcellona nel 2016, con l'istituzione del reddito energetico etico. L’esempio spagnolo ha ispirato diversi comuni e regioni italiane a implementare progetti pilota di reddito energetico.

Come funziona il reddito energetico in Italia

In Italia, il reddito energetico è stato introdotto per la prima volta nel 2017 dalla Regione Puglia con la Legge Regionale n.42.

La legge prevede che la Regione copra i costi per la realizzazione degli impianti fotovoltaici da installare gratuitamente presso le utenze domestiche di famiglie bisognose residenti in Puglia e individuate dai Comuni sulla base dell'ISEE.

Gli impianti devono avere potenza non superiore a 3 kW e vengono installati sui tetti degli edifici, senza occupare ulteriore suolo. Le famiglie beneficiarie diventano così prosumer, ovvero consumatori che producono energia per i propri fabbisogni.

Dopo la Puglia, anche altre Regioni italiane hanno legiferato in materia di reddito energetico, tra cui la Basilicata, la Calabria, la Sardegna e l'Umbria. Ogni territorio ha stabilito criteri specifici per l'accesso al beneficio e modalità di implementazione leggermente diverse.

In generale, il reddito energetico viene erogato tramite bandi pubblici a cui possono partecipare i nuclei familiari con determinati requisiti ISEE. Le graduatorie stabiliscono gli aventi diritto fino a esaurimento dei fondi stanziati dalla Regione.

I Comuni raccolgono le domande, effettuano le verifiche e comunicano l'ammissione al beneficio. L’installazione e manutenzione degli impianti è affidata a enti e aziende accreditate dalla Regione.

Criticità e prospettive future

Nonostante i promettenti esordi a livello locale, l'implementazione del reddito energetico presenta ancora criticità che ne rallentano la diffusione su larga scala. I principali ostacoli riguardano i costi di realizzazione degli impianti e la burocrazia necessaria per ottenere il beneficio.

Per il 2023 si attende l'approvazione di una proposta di legge nazionale sul reddito energetico, con l’obiettivo di uniformare la disciplina e garantire i fondi necessari. L’auspicio è che questa misura innovativa possa presto essere accessibile in tutta Italia.

Il reddito energetico ha enormi potenzialità in termini di contrasto alla povertà, incentivo alla transizione green e riduzione delle emissioni climalteranti. Per sfruttarne appieno i benefici serve però un quadro legislativo e finanziario solido, con procedure snelle per l'accesso da parte dei cittadini bisognosi.